In un territorio dove le cantine sociali e la viticoltura intensiva fanno da padrone, come ci si sente a condurre un’azienda agricola privata e bio-dinamica?
Come si fa a fornire al consumatore finale un vino con un nome difficile come il Teroldego?
Dove finiremo se la campagna continua a sottostare alle richieste della città, accomodando ogni capriccio del consumo e lasciando da parte il suo ritmo lento e resiliente?
Lo abbiamo chiesto a Theo Zierock – sì, il figlio di Elisabetta Foradori – che non ha smesso di parlare per tutta la puntata (solo Dario è riuscito ad interromperlo per ricordargli quanto è bello, nobile e perfetto).
Fra un appello al Ministro dell’Istruzione – insegniamo l’educazione al consumo a scuola! – e un inizio di puntata senza Lorenzo (ma con un altro grande ospite a farne le veci…), i ragazzi hanno registrato un episodio di livello aulico.
I vini in bevustazione:
Foradori 2014
Foradori 2019
Nosiola 2012